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Rivista di archeologia e architettura antica

Mazzilli G.

Supplementum IV – In solo provinciali. Sull’architettura delle province, da Augusto ai Severi, tra inerzie locali e romanizzazione

Il volume raccoglie una selezione degli articoli giunti alla Rivista a seguito di una call for papers sul tema dell’architettura provinciale, indirizzata a tutti coloro che volessero contribuire con il proprio lavoro a indagare il complesso rapporto che intercorre tra modelli architettonici Urbani e relative declinazioni nelle province romane, nell’arco di tempo compreso tra Augusto e i Severi; a essi, si sono aggiunti alcuni articoli su invito. Scopo dell’iniziativa è di fornire agli addetti ai lavori un set di nuovi dati, sintesi e interpretazioni che possano giovare in qualche misura ad ampliare i confini del dibattito attuale sul tema, di straordinario fascino e interesse. La denominazione del Supplemento che ne è derivato, In solo provinciali, parafrasa le parole di Gaius nella seconda delle sue Institutiones (Gai. Inst. II, 7), quando il giurista, alle prese con questioni certamente diverse dalle nostre, attesta il dominium di Roma sui territori delle province.

 

 

 

Sommario

 

G. Mazzilli, L’architettura “in prouinciali solo” (Gai. Inst. II, 7): per un contributo alla definizione delle forme della Baupolitik provinciale in età imperiale, pp. 3-18;

A. Starac, The Oldest Forum Temple of Pola. A New Approach, pp. 19-32;

C. Bozzi, Il cantiere del Grande Tempio di Luni tra ricezione dei modelli, tradizione e innovazione, pp. 33-50;

A. Armirotti, M. Castoldi, L’area sacra del Foro di Augusta Praetoria (Aosta, Italia). Modelli architettonici e materiali costruttivi, pp. 51-68;

M.S. Vinci, Forme architettoniche e costruttive nell’architettura ufficiale di una capitale provinciale: Tarraco in epoca alto-imperiale, pp. 69-86;

A. Labriola, Persistenza dello “Stile Secondo Triumvirato” in Hispania Citerior: il “Temple d’August” di Barcino (Barcellona), pp. 87-104;

R. Carboni, L’architettura sacra nella provincia Sardinia et Corsica: alcune considerazioni su persistenze e innovazioni tra età repubblicana e media età imperiale, pp. 105-122;

F. Bonzano, L’architettura a Malta (provincia Sicilia) in età imperiale: elementi noti e prospettive di ricerca, pp. 123-138;

F.K. Yegül, The Temple of Artemis at Sardis: An Exceptional Pseudodipteros, pp. 139-156;

A. Ottati, Atene e Pergamo. Riflessioni su tre architetture di età adrianea, pp. 157-176;

D. Favro, The Unequal Triangular Obelisks of Anatolia, pp. 177-194;

G. Montali, La fortuna del capitello ionico nella Gortina imperiale: i modelli microasiatici e le rielaborazioni in marmo grigio locale, pp. 195-216;

Ei. Poupaki, Kos and the Roman Marble Trade Network: Imported Building Material in Kos (Dodecanese, Greece) and Possible Exports of Local Architectural Members during the Roman Era, pp. 217-230;

F. Sacchi, Immagini nei cassettoni di alcune cornici da Hierapolis di Frigia: evocazioni o figure stereotipate?, pp. 231-250;

A. Dell’Acqua, Il Teatro romano di Cesarea Marittima: nuovi dati sulla fase erodiana dell’edificio, pp. 251-268;

J. Parétias, É. Mantel, Models and Functions of Theaters in Roman Northern Gaul: The Theatrical Monument of Briga (Eu, “Bois-l’Abbé”, Fr), pp. 269-284;

S. Aiosa, “Questa è la città di Augusto”. Archi e processioni a Leptis Magna, pp. 285-300;

V. Evangelidis, Building the Cityscapes of Roman Greece: Urban Armatures, pp. 301-320;

N. Cecconi, Oecus Corinthius et Aegyptius. Origini, applicazioni e interpretazioni di due modelli architettonici in Italia e nel Mediterraneo meridionale e orientale tra Augusto e i Severi, pp. 321-346.

L’arco di Traiano a Leptis Magna. Risultati preliminari di un nuovo studio del monumento

scarica l’articolo in formato pdfL’arco di Traiano a Leptis Magna

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L’arco di Traiano a Leptis Magna, monumento posto sulla cosiddetta Via Trionfale a commemorazione della ricezione dello statuto coloniale nel 109-110, appare quale concreta esemplificazione dei differenti registri espressivi dell’architettura onoraria nordafricana, da quello urbanistico a quello simbolico, politico e propagandistico. Opera pienamente leptitana, interamente realizzata ancora in calcare locale, occupa inoltre un ruolo centrale nella storia edilizia di una città che a partire dall’età tardo-adrianea sarebbe stata caratterizzata da un’intensa monumentalizzazione e dal largo uso di elementi marmorei di importazione: inerzie costruttive locali, influssi magno-greci ed italici attraverso la mediazione siceliota, modelli Urbani (l’arco di Nerone a Roma sembra essere il principale riferimento tipologico), influenze alessandrine e cirenaiche costituiscono le condizioni al contorno di un’architettura assolutamente originale. Lo scopo del presente contributo, che parte da una sintesi sulla storia degli studi, è volto ad offrire un quadro generale della conoscenza del monumento nell’ambito del proprio contesto: ne analizza alcuni tratti distintivi ed espone i dati emersi sino ad ora dalla nuova ricerca su di esso incentrata.

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The Arch of Trajan in Leptis Magna, placed along the so-called Via Triumphalis to commemorate the grant of colonial status in 109-110 AD, is a concrete example of the different meanings of honorary architecture of North Africa, from the urbanistic one to the symbolic, political and propagandistic ones. Moreover, as a building belonging just to Lepcis, still entirely made of local stone, it has a central place in the architectural history of a city which is going to be characterized by a monumental growth and by the use of imported marble architectural elements since the late age of Hadrian: local building techniques, influences from Magna Graecia and Italy through the mediation of Sicily, Roman models (the arch of Nero in Rome seems to be the main typological model), Alexandrian and Cyrenaic elements are the outline conditions of a very original architecture. The aim of these notes, moving from a short history of studies, is to give a summary about the knowledge of the monument, trying to contextualize it: they analyze its features and illustrate the data come to light till now in a new research about it.