Rivista di archeologia e architettura antica http://www.thiasos.eu Rivista di archeologia e architettura antica Tue, 12 Mar 2024 19:09:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.1.18 La cloaca della valle stabiana a Pompei: struttura, funzione e cronologia di un apparato del sistema di smaltimento delle acque meteoriche e reflue della città tardo-sannitica e romana http://www.thiasos.eu/la-cloaca-della-valle-stabiana-a-pompei-struttura-funzione-e-cronologia-di-un-apparato-del-sistema-di-smaltimento-delle-acque-meteoriche-e-reflue-della-citta-tardo-sannitica-e-romana/ Sun, 10 Mar 2024 15:38:18 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5329
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Autore: F. Giletti

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Lo studio del sistema di smaltimento di Pompei, e in particolar modo del settore centro-meridionale della città, ha messo in evidenza la forte complementarità tra la pianta urbana e la regimentazione delle acque reflue, aspetti fortemente integrativi ed essenziali ai meccanismi di funzionamento della città stessa. Se nella diacronia dello sviluppo urbano della città l’attenzione alla regimentazione e allo smaltimento delle acque rimane uno dei presupposti dell’evoluzione urbanistica ed architettonica di Pompei, la migliore soluzione a tale necessità viene raggiunta a partire dagli ultimi anni del II a.C. è questo il momento in cui a Pompei, in occasione di un ampio programma di rinnovamento edilizio che investe l’intero spazio urbano, risultano applicati complessi sistemi di convogliamento sotterraneo funzionali all’evacuazione extra moenia delle acque. In tale quadro il manufatto più eloquente e maggiormente esemplificativo risulta essere l’ampio collettore della valle stabiana, del quale per la prima volta in questa sede si presentano sia uno studio storico-archeologico complessivo sia un’analisi sistematica della struttura e dei suoi annessi, a partire dal suo avvio, lungo la via dell’abbondanza, fino al punto di evacuazione, individuato tra il Quadriportico dei Teatri e il Foro Triangolare.

The study of the disposal system of Pompeii, and especially of the central-southern sector of the city, has shown the strong complementarity between the urban plan and the wastewater regulation. These aspects are strongly integrative and essential to the functioning mechanisms of the city itself. In the diachrony of the urban development of the city, the attention for the regulation and disposal of waters always remains one of the prerequisites of the urban and architectural evolution of Pompeii. The best solution to this need is reached starting at the end of the II century B.C. During a wide program of building renovation of the entire urban space of Pompeii, complex underground conveyance systems, functional to the extra moenia evacuation of waters, are built. In such a framework, the most eloquent and most illustrative artifact turns out to be the wide collector of the Stabian valley. For the first time we present here both an overall historical-archaeological study and a systematic analysis of the structure and its annexes, starting from its inception, along the via dell’Abbondanza, to the point of evacuation, identified between the Quadriportico dei Teatri and the Foro Triangolare.

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Archaeology and geomorphology of an area: new interpretations of long-term settlement logics from Prehistory to the Byzantine period across the central-eastern slopes of the Etna volcano http://www.thiasos.eu/archaeology-and-geomorphology-of-an-area-new-interpretations-of-long-term-settlement-logics-from-prehistory-to-the-byzantine-period-across-the-central-eastern-slopes-of-the-etna-volcano/ Sun, 10 Mar 2024 15:28:31 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5322
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Autori: D. Calderone, G. De Giorgio

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L’analisi archeologica dei territori siciliani compresi tra la costa ionica e le pendici centro-orientali dell’Etna ha storicamente rappresentato una sfida per gli archeologi. Per molto tempo si è ritenuto che l’interpretazione dei dati archeologici fosse completamente compromessa dalla natura paludosa delle aree costiere, dall’intensa attività umana nel tempo e dall’impatto di numerose colate laviche, soprattutto nelle aree più elevate come il comune di Mascali (CT), insediamento distrutto dall’eruzione del 1928. Questo studio affronta queste sfide, combinando le evidenze archeologiche esistenti con lo studio della geomorfologia e della geologia dell’area, in particolare la sovrapposizione dei vari insediamenti nella regione dalla preistoria alla tarda antichità, per far luce su come le diverse comunità umane abbiano abitato la zona nei secoli. La combinazione di informazioni provenienti da contesti archeologici noti con lo studio geomorfologico del paesaggio permette di comprendere più a fondo il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente. La presenza di siti archeologici in corrispondenza di specifiche formazioni geologiche, come i depositi essenziali di argille blu, chiarisce la relazione tra risorse naturali, insediamenti, viabilità e porti. Questo, a sua volta, permette di formulare nuove ipotesi sullo sfruttamento del territorio, con particolare riferimento al periodo romano e bizantino, evidenziando i forti legami tra quest’area della Sicilia e quelle più a Nord, in corrispondenza del porto di Naxos (moderna Giardini-Naxos, ME).

The archaeological analysis of Sicilian territories between the Ionian coast and the Etna central-eastern slopes has historically posed challenges for archaeologists. For a long time, it was believed that the interpretation of archaeological data was completely compromised by the marshy nature of the coastal areas, intense human activity through time, and the impact of numerous lava flows, especially in higher altitude areas like the municipality of Mascali (CT). This town was destroyed in the 1928 eruption. This study addresses these challenges by combining the extant archaeological evidence with the study of the geomorphology and geology of the area, especially the superimposition of the various settlements in the region from prehistory to Late Antiquity to shed light on how different human communities inhabited the area over the centuries. Combining information from known archaeological contexts with the geomorphological study of the landscape makes it possible to gain a deeper understanding of the relationship between humans and their local environment. The presence of archaeological sites in correspondence with specific geological formations, such as essential deposits of blue clays, elucidates the relationship between natural resources, settlements, roads, and ports. This, in turn, enables the formulation of new hypotheses regarding the exploitation of the land, with particular reference to the Roman and Byzantine periods, highlighting the strong links between this area of Sicily and those further North, in correspondence with the port of Naxos (modern Giardini-Naxos, ME).

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Lapicidineæ (Perrieræ hodie dictæ) sunt, quas Macharenses fuisse. Latomie antiche a Vendicari (SR) http://www.thiasos.eu/lapicidineae-perrierae-hodie-dictae-sunt-quas-macharenses-fuisse-latomie-antiche-a-vendicari-sr/ Sun, 10 Mar 2024 15:20:39 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5316
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Autore: L. Idà

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Tommaso Fazello è uno dei padri fondatori della topografia storica in Sicilia. Grazie alla sua attività periegetica di ricerca archeologica e alle sue scoperte si è pervenuti all’individuazione e identificazione della maggior parte delle principali località archeologiche siciliane. Oggetto di questo contributo sono le cave di pietra da taglio in prossimità del porto di Vendicari, menzionate da Tommaso Fazello in relazione alla città di Maccara, di cui ancora oggi si ignora l’esatta ubicazione. Sulla base di alcune prospezioni condotte per una ricerca dottorale, si sono documentate alcune coltivazioni di pietra ubicate nella zona costiera dei pantani di Vendicari distinte in tre aree. Alcuni aspetti tecnici e topografici possono fornire utili spunti per restringere il campo d’indagine e associare la pietra cavata ad alcuni antichi insediamenti, tra cui la stessa Maccara.

 

Tommaso Fazello is doubtless one of the founders of historical topography in Sicily. Thanks to his periegetic activity of archaeological research and his discoveries, the majority of the main Sicilian archaeological locations have been identified. The subject of this paper is the stone quarries near the port of Vendicari, mentioned by Tommaso Fazello in relation to the city of Maccara for which the exact location is still unknown. Based on survey activities conducted during a PhD research, some stone quarries have been documented in the coastal area of Vendicari saltwater swamps, located into three distinguished areas. According to technical and topographic aspects, these quarries can provide useful research ideas for the association between stone pulled out and ancient settlements, including Maccara.

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Su un rilievo greco da una caupona pompeiana http://www.thiasos.eu/su-un-rilievo-greco-da-una-caupona-pompeiana/ Sun, 10 Mar 2024 15:12:39 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5309
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Autore: D. Russo

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Sulla base delle sue caratteristiche tecniche e della documentazione d’archivio, l’articolo esamina nuovamente un rilievo rinvenuto a Pompei negli anni Cinquanta, durante gli scavi della Regio I, ma pubblicato solo nel 2018. Si propone che il pezzo venga dalla Grecia, dove in origine doveva forse essere il blocco di coronamento di una struttura, come una piccola base. Una volta scolpito, verosimilmente in età ellenistica, con due figure di intellettuali, deve essere stato adattato ed esposto più volte, in Grecia e a Pompei. In quest’ultima città, nella sua fase finale, deve aver decorato non una casa, come precedentemente proposto, ma una caupona, dove potrebbe aver contribuito, insieme ad altri arredi, alla vegetazione e ai poemi dipinti sulle pareti, a richiamare l’idea un paesaggio bucolico.

Based on its technical characteristics and archival documentation, the article re-examines a relief discovered in Pompeii in the 1950s during the excavations of Regio I but only published in 2018. The hypothesis advanced here is that the piece originates from Greece, where it may have originally served as the crowning block of a structure, such as a small base. The relief, depicting two intellectuals, was likely carved during the Hellenistic period, and later adapted for display in both Greece and Pompeii. In its final phase in the latter city, it likely did not decorate a house, as previously proposed, but instead adorned a caupona. There, it might have contributed, alongside other furnishings, the vegetation and poems painted on the walls, to evoke an image of a bucolic landscape.

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Il costume funerario tardoantico e altomedievale della Basilicata alla luce di vecchi scavi e nuove acquisizioni http://www.thiasos.eu/il-costume-funerario-tardoantico-e-altomedievale-della-basilicata-alla-luce-di-vecchi-scavi-e-nuove-acquisizioni/ Mon, 30 Oct 2023 15:54:06 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5298
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Autore: F.C. Papparella

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La Basilicata negli ultimi decenni è stata interessata da un gran numero di indagini stratigrafiche svolte nell’ambito delle attività di Archeologia preventiva e di edizioni critiche di scavi effettuati nel passato. Le aree funerarie sul territorio dimostrano una organizzazione demica fortemente ruralizzate, portando ad ipotizzare la presenza di vici, come nel caso di località Il Finocchiaro e Tempa Rossa, località Masseria Massari. Lo studio dei contesti sepolcrali e dei corredi presenti porta ad argomentare sulla effettiva cristianizzazione della morte nel periodo tardoantico e primo altomedioevo, rivelando una importante commistione di gesti e ritualità pagana.

In recent decades, Basilicata has been affected by a number of stratigraphic investigations carried out as part of preventive archeology activities and critical editions of excavations carried out in the past. The funerary area in their territory showed a strongly rural organization, leading to hypothesize the presence of vici, as in the case of Il Finocchiaro and Tempa Rossa, Masseria Massari. The study of the sepulchral contexts and of the current grave goods leads to arguments on the actual Christianization of death in the late antique and early medieval age, revealing an important commission of pagan gestures and rituals.

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Ancora su Artemis Astiàs e Artemis Kindyàs. Prodigi, culti e storia a Iasos e Bargylia http://www.thiasos.eu/ancora-su-artemis-astias-e-artemis-kindyas-prodigi-culti-e-storia-a-iasos-e-bargylia/ Thu, 31 Aug 2023 06:58:23 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5291
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Autori: R. Fabiani, M. Nafissi

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A quanto ricorda Polibio (16, 12, 2), a Iasos e a Bargylia si sosteneva che sulle statue delle due dee locali, Artemis Astiàs e Artemis Kindyàs, non cadesse né pioggia né neve. Un precedente saggio ha cercato di chiarire la natura del prodigio in rapporto alla tradizione religiosa e culturale greca e di inquadrare il portento nelle dinamiche regionali di competizione intercomunitaria. L’indagine prosegue con l’esame complessivo di quanto è noto dei santuari che ospitavano le due statue, del ruolo delle dee e dell’integrazione del loro culto nella religione civica. Si chiariscono le dinamiche storiche e le pratiche istituzionali, rappresentative e devozionali che si dispiegarono a Iasos e a Bargylia come premessa o in parallelo alle tradizioni che circolavano sui prodigi. Si prendono in esame per Iasos aspetti quali la peculiarità dell’epiclesi Astiàs, il culto della triade apollinea nel santuario del Çanacık Tepe, il ruolo di Apollo e Artemis nella vita politica e religiosa in collegamento con la vicenda storica complessiva della città, tra mondo greco e cario. Per Bargylia, oltre al problema della localizzazione del santuario e del rapporto con Kindye, viene riconsiderata la precocissima comparsa dell’immagine della statua di culto come marchio di zecca sulle monete della città. Si suggerisce che tale scelta sia da mettere in relazione con la preesistente fama della natura prodigiosa della statua.

According to Polybius (16, 12, 2), the inhabitants of Iasos and Bargylia claimed that neither rain nor snow fell on the statues of two local goddesses, Artemis Astiàs and Artemis Kindyàs. An earlier paper attempted to clarify the nature of this wonder in relation to Greek religious and cultural tradition, and to contextualize it within the dynamics of rivalry between cities in the same region. The investigation continues with a review of what is known about the sanctuaries that housed the two statues, the role of the goddesses, and the integration of their cult into civic religion. In this respect, the present paper illustrates the institutional, figurative and devotional practices that developed in Iasos and Bargylia as a premise of, or parallel to, traditions about prodigies. Regarding Iasos, aspects such as the distinctive features of the epiclesis of Artemis Astiàs, the cult of the Apollonian triad at the sanctuary of Çanacık Tepe, and the role of Apollo and Artemis in political and religious life are examined from the perspective of the history of the city and within the framework of Graeco-Carian relations. Regarding Bargylia, in addition to the issue of the location of the sanctuary and its relationship with Kindye, the paper reconsiders the very early appearance of the image of the cult statue as a mintmark on the city’s coinage. It is suggested that this relates to the pre-existing fame of the statue’s prodigious properties.

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Aspects of circular economy on an urban and inter-urban scale in the Roman age: towards a more holistic model http://www.thiasos.eu/aspects-of-circular-economy-on-an-urban-and-inter-urban-scale-in-the-roman-age-towards-a-more-holistic-model/ Mon, 19 Jun 2023 09:46:00 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5284
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Autore: G. Furlan

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Nel corso degli ultimi anni, l’interesse per le pratiche di riuso nel mondo romano è costantemente cresciuto. Contestualmente, il dibattito in corso sulla sostenibilità delle economie contemporanee ha prodotto il raffinamento di strumenti teorici come quello di economia circolare, applicabili con le dovute cautele anche al mondo antico. Alla luce della cornice teorica fornita proprio da quest’ultimo concetto, il contributo esamina in maniera organica tutti quegli aspetti che caratterizzavano l’economia urbana di una città romana in senso “circolare”. Una serie di attori e di attività, dei quali spesso rimangono poche tracce archeologiche, contribuivano a ridurre la produzione di rifiuti e a ottimizzare l’uso delle risorse su base giornaliera. Queste attività (manutenzioni, riparazioni, uso secondario, lateral cycling, riciclo etc.) coinvolgevano un’ampia gamma di materiali e, lungi dall’essere occasionali, erano ben inserite nel cosiddetto sistema economico lineare (produzione, distribuzione, uso e scarto). Nonostante i dati disponibili siano ancora frammentari, questa rassegna mostra come nella percezione e nello studio dei centri urbani di età romana sia necessario integrare stabilmente anche le pratiche di economia circolare, per nulla secondarie. Motivazioni di tipo economico sembrano aver rappresentato il motore principale dell’economia circolare di età romana, ma dal panorama presentato emerge anche la presenza di una forma mentis che poneva al centro dell’attenzione i manufatti in quanto tali, e non il loro valore economico monetario. Quantificare l’impatto specifico e cumulativo delle varie pratiche di economia circolare nell’economia urbana rappresenta ancora una grande sfida, ma tutti i dati in nostro possesso indicano che queste avessero un effetto di assoluto rilievo.

During the last few years, interest in reuse practices in the Roman world has received increasing attention. On the other hand, the debate concerning the sustainability of contemporary economies has led to the refinement of theoretical tools such as that of circular economy. The paper examines, in the light of a circular economic framework, those aspects characterizing the Roman urban economy as circular. A series of activities and agents, sometimes leaving little archaeological footprint, reduced waste and optimized the use of fresh resources on a daily basis. These activities (maintenance, repair, secondary use, lateral cycling, recycling etc.) involved a wide range of materials and, far from occasional, they were well integrated into the so-called linear economic model (production, distribution, consumption, and discard). Although the available data are still fragmentary, this systematic review demonstrates that circular economy must be steadily included in the current narratives of Roman urban sites. Economic reasons seem to play a major role in moving the Roman urban circular mechanism; nonetheless, it also emerges a forma mentis putting the object at centre, and not its economic, monetary value. Quantifying the overall impact of circular practices in the Roman urban economy still represents a major challenge, but the data so far collected point to a significant influence.

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Tra dismorfosi e dissenso: Favorino di Arelate alla corte di Adriano http://www.thiasos.eu/tra-dismorfosi-e-dissenso-favorino-di-arelate-alla-corte-di-adriano/ Sun, 04 Jun 2023 09:29:19 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5278
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Autore: M. Cassia

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Il sostanziale “silenzio” di Sorano di Efeso, celebre ginecologo attivo in età traianeo-adrianea, sulla nascita di feti “mostruosi” pone alcuni ineludibili interrogativi. Secondo alcuni studiosi i medici non avrebbero affrontato in genere l’argomento perché incapaci di individuare cure concrete per queste peculiari patologie, mentre secondo altri il silenzio dei professionisti sarebbe dipeso dal fatto che le nascite di feti “mostruosi” avrebbero avuto risalto unicamente dal punto di vista paradossografico e/o mitologico, ma non avrebbero rivestito alcuna rilevanza sul piano scientifico. Ora, per quanto queste motivazioni possano di primo acchito apparire condivisibili, sia i molteplici riferimenti ai casi di ermafroditismo, di cambio di sesso, di maternità maschile nel De mirabilibus di Flegonte di Tralles, liberto dell’imperatore Adriano e contemporaneo di Sorano, sia la vicenda “scottante” di Favorino di Arelate, celebre retore dal sesso indefinito e intellettuale “di fronda” in età adrianea, sia ancora le fonti del diritto concernenti il sesso prevalente dell’ermafrodito, la sua capacità di fungere da testimone in un testamento e di istituire eredi postumi devono tuttavia indurre a riflettere sull’esistenza di condizionamenti “altri” – sociali, politici e giuridici –, che potrebbero aver inciso sul “silenzio” di Sorano in merito ad un tema delicato come quello della teratologia, cui invece Galeno di Pergamo – illustre medico, ben più giovane del collega di Efeso – riserverà una sia pur minima attenzione, segnalando come i “cosiddetti” ermafroditi avrebbero suscitato l’interesse degli scultori piuttosto che quello dei medici, in non casuale concomitanza cronologica con i tipi dell’“Ermafrodito dormiente” e dell’“Ermafrodito stante”, ben noti attraverso le famose copie conservate a Parigi (Louvre, da Villa Borghese), Roma (Villa Borghese, Museo delle Terme), San Pietroburgo (Hermitage, da Villa di Adriano a Tivoli), Londra (British Museum), Firenze (Museo degli Uffizi), Berlino (Altes Museum).

The substantial “silence” of Soranus of Ephesus, a famous gynaecologist active in the Trajan-Hadrian period, on the birth of “monstrous” foetuses raises some inescapable questions. According to some scholars, physicians generally did not deal with the subject because they were unable to find concrete cures for these peculiar pathologies, while according to others, the practitioners’ silence was due to the fact that the births of “monstrous” foetuses were only of relevance from a paradoxical and/or mythological point of view, but had no scientific relevance. Now, as much as these motivations may at first glance appear agreeable, both the many references to cases of hermaphroditism, sex change, and male motherhood in the De mirabilibus of Phlegon of Tralles, a freedman of the emperor Hadrian and a contemporary of Soranus, and the “burning” affair of Favorinus of Arelate, a famous rhetorician with an undefined sex and a “fringe” intellectual in the Hadrian age, as well as the sources of law concerning the prevailing sex of the hermaphrodite, his ability to act as a witness in a will and to establish posthumous heirs, must, however, lead us to reflect on the existence of “other” – social, political and juridical – conditioning, which may have influenced Soranus’ “silence” on such a delicate subject as teratology, to which instead Galen of Pergamum – an illustrious physician, much younger than his colleague from Ephesus – reserved even minimal attention, pointing out how the “so-called” hermaphrodites would have aroused the interest of sculptors rather than doctors, in not coincidental chronological concomitance with the types of the “Sleeping Hermaphrodite” and the “Standing Hermaphrodite”, well known through the famous copies conserved in Paris (Louvre, from the Villa Borghese), Rome (Villa Borghese, Museo delle Terme), St. Petersburg (Hermitage, from Hadrian’s Villa in Tivoli), London (British Museum), Florence (Museo degli Uffizi), Berlin (Altes Museum).

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Modellazione 3D ad Haghia Triada: note per un approccio tridimensionale all’architettura minoica http://www.thiasos.eu/modellazione-3d-ad-haghia-triada-note-per-un-approccio-tridimensionale-allarchitettura-minoica/ Thu, 25 May 2023 16:13:23 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5268
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Autori: D. Puglisi, M. Chiricallo
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L’architettura minoica fu caratterizzata da una complessa articolazione volumetrica, in particolare per il sistematico uso di edifici strutturati su due o più piani. A dispetto di ciò, la dimensione tridimensionale del costruito minoico è stata molto trascurata nella storia degli studi, a favore di un approccio che tiene in considerazione l’analisi morfologica, funzionale e distributiva solo di quanto sopravvissuto a piano terra. Oggi i moderni sistemi di modellazione 3D offrono nuove opportunità di ricerca riguardo all’articolazione in elevato degli edifici minoici. L’articolo si propone di delineare queste nuove prospettive di ricerca e di definire le principali questioni metodologiche ad esse correlate, attraverso il caso studio offerto dall’insediamento Tardo Minoico IB di Haghia Triada a Creta.

Minoan architecture was characterized by a complex articulation of the volumes, and in particular by the systematic use of multistorey buildings. Nevertheless, the three-dimensional nature of the Minoan built environment has been quite neglected in the history of Minoan archaeology, in favour of an approach that contemplates the morphological, functional and distributional analysis of only what has survived on the ground floor. Today, the modern 3D modelling softwares offer new research opportunities in studying the elevation of Minoan buildings. This paper aims to outline these new research perspectives and to define the main methodological issues related to them, through the case study offered by the Late Minoan IB settlement of Haghia Triada in Crete.

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The Gymnasium of Agrigento: Report of the First Excavation Campaign in 2022 http://www.thiasos.eu/the-gymnasium-of-agrigento-report-of-the-first-excavation-campaign-in-2022/ Wed, 24 May 2023 11:16:41 +0000 http://www.thiasos.eu/?p=5263
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Autori: M. Trümper, T. Lappi, A. Fino, C. Blasetti Fantauzzi
Scarica l’articolo in formato .pdf: The Gymnasium of Agrigento: Report of the First Excavation Campaign in 2022

Il ginnasio di Agrigento è stato scavato tra gli anni ’50 del secolo scorso e il 2005. Sebbene siano state riconosciute una pista e una piscina tra due stenopoi, non è stato possibile determinare con sicurezza l’estensione del complesso e l’esistenza di una palaestra, né la data di costruzione. Un progetto avviato nel 2019 in collaborazione tra il Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento e la Freie Universität di Berlino mira a rispondere a queste domande. Sulla base dei risultati di una prospezione geofisica, nel 2022 sono stati operati quattro saggi in un campo a Nord della piscina, dove probabilmente si trovava la palaestra. In questo articolo si presentano i risultati dei saggi della campagna del 2022, dopo una breve discussione sulla cronologia stabilita negli scavi precedenti. Nei saggi 1 e 2 sono emersi muri in blocchi di buona fattura, coerenti per orientamento, tecnica costruttiva e materiale con i muri del ginnasio e che potrebbero appartenere alla palaestra. Nel saggio 3 è apparsa la continuazione dello stenopos ovest. Il saggio 4, aperto in corrispondenza del presunto incrocio di questo stenopos con una plateia, non ha restituito testimonianze di strutture o pavimentazioni stradali. L’analisi dell’architettura ha evidenziato che le ricostruzioni precedentemente proposte presentano alcune criticità, in particolare per lo xystos, per il quale si propone qui una revisione della ricostruzione dell’ordine dorico e sua cronologia, suggerendo un periodo compreso tra la fine del III e la prima metà del II sec. a.C.

The gymnasium of Agrigento has been excavated between the 1950s and 2005. While parts of a race-track section and a pool were revealed between two stenopoi, the extension of the gymnasium and the existence of a palaestra as well as the construction date could not be securely determined. A project launched in 2019 in cooperation between the Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento and the Freie Universität Berlin aims to solve these questions. Based on the results of a geophysical survey, four trenches were excavated in 2022 in a field to the north of the pool where the palaestra was most likely located. The aim of this paper is to discuss the results of the 2022 campaign. After a brief discussion of the chronology established in previous excavations, the trenches are presented from south (trench 1) to north (trench 4), followed by new insights regarding the architecture. In trenches 1 and 2, well-made ashlar walls were found that are consistent in orientation, building technique, and material with the previously exposed walls of the gymnasium and may have belonged to the searched palaestra. In trench 3, the continuation of the western stenopos appeared. Trench 4 was made at the supposed crossing of this stenopos with a plateia but did not yield any evidence of built structures or street pavements. The analysis of the architecture showed that previously proposed reconstructions are problematic, particularly regarding the architecture of the xystosstoa. Revisions regarding the reconstruction of the Doric order and its chronology are proposed here, suggesting a period between the end of the 3rd and the first half of the 2nd century B.C.

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