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Rivista di archeologia e architettura antica

Novità editoriali

D. Matetić Poljak, K. Marasović (a cura di), Asmosia XI, Interdisciplinary Studies on Ancient Stone

Proceedings of the Eleventh International Conference of ASMOSIA, Split, 18-22 May 2015, Split 2018.

 

ISBN 978-953-6617-49-4, 987-953-6116-75-1

e-ISBN 978-953-6617-51-7, 978-953-6116-79-9

 

La corposa pubblicazione, che conta più di 1000 pagine, raccoglie gli atti dell’ultima conferenza – l’undicesima, tenutasi a Spalato nel 2015 – dell’Associazione ASMOSIA, il cui fine, com’è noto, è lo studio di marmi e pietre impiegate in Antico, fornendone costanti aggiornamenti. Si articola in otto sezioni monografiche, che raccolgono contributi riconducibili a temi unitari o comunque omogenei: si spazia dall’analisi di questioni archeologiche connesse con l’uso del marmo all’identificazione dei siti di estrazione e della provenienza di marmi e pietre, dall’esposizione di nuove tecniche e metodologie alla trattazione di aspetti geologici e di gestione/amministrazione delle cave, per raggiungere la scala di dettaglio di questioni specifiche come il restauro o l’uso di pitture e pigmentazioni. Di notevole interesse la sezione conclusiva, geograficamente dedicata all’Adriatico.

 

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Valeria Parisi, I depositi votivi negli spazi del rito. Analisi dei contesti per un’archeologia della pratica cultuale nel mondo siceliota e magnogreco

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Parisi depositi votivi ROSSA x SCELTA STAMPA.inddSupplementi e monografie della rivista Archeologia classica; 14, n.s. 11, Roma, «L’Erma» di Bretschneider, 2017, 632 pp.: ill.

ISBN 978-88-913-0845-0

ISBN 978-88-913-0843-6 e-book

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Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologi­ca ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizio­ne in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d’arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il de­posito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione del­le pratiche rituali, è mancato finora uno studio – analitico e sintetico – sul tema. Da qui l’intenzione di colmare que­sto vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sici­lia e dell’ Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell’ VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter co­gliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/ trasformazione, il volume propone l’elaborazione di tipolo­gie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all’interno del palinsesto della religione greca, i de­positi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.

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Valeria Parisi è dottore di ricerca in Archeologia e assegnista presso la Sapienza – Università di Roma, dove collabora in qualità di cultore della materia alle attività di ricerca e di supporto alla didattica per la cattedra di Archeologia Classica. È respon­sabile del coordinamento scientifico e didattico dello scavo in località Saturo (Taranto). Tra i suoi principali interessi di studio e ricerca, l’archeologia del culto e la religione greca – con particolare attenzione alla ricostruzione delle pratiche rituali tramite la documentazione offerta dalla cultura mate­riale – la coroplastica, soprattutto nei suoi aspetti semantici e funzionali, e i temi legati alla colonizzazione greca in Italia meridionale, in particolare in relazione alle fasi iniziali della fondazione delle apoikiai.

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Per altre informazioni: «L’Erma» di Bretschneider  

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Maria Teresa Grassi, Palmira. Storie straordinarie dell’antica metropoli d’Oriente

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mtg-palmiraCollana ‘Clessidre’, ed. Edizioni Terra Santa, Milano 2017, pp. 160

ISBN: 978-88-6240-478-5, EAN: 9788862404785

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La fama di Palmira è purtroppo legata alla drammatica guerra che, dal 2011, sconvolge la Siria e che ha travolto il paese, la sua gente e il suo patrimonio culturale. Il sito, nel Patrimonio UNESCO dal 1980 (e nel Patrimonio UNESCO in pericolo dal 2013), è stato devastato da spettacolari distruzioni, utilizzato come sfondo per eccidi di massa e profondamente colpito con il barbaro assassinio di Khaled al-As’ad, direttore dell’area archeologica e del museo per quaranta anni, quasi a volerne annientare la memoria. Palmira è divenuta un luogo-simbolo dello scempio in atto del patrimonio culturale, ma non merita di essere solo questo nell’immaginario collettivo, e la sua storia, i suoi monumenti, le sue opere d’arte, le sue epigrafi meritano di essere raccontati, descritti, ricordati. Per questo libro sono stati selezionati alcuni temi particolarmente significativi per comprendere Palmira, che spaziano dall’urbanistica alla storia politica, sociale, economica e religiosa del sito. Da essi emerge la complessità e le peculiarità della grande città, a metà strada tra la Mesopotamia e il Mediterraneo, non solo per la posizione dell’oasi, ma anche per la singolare cultura che vi si è sviluppata.

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Maria Teresa Grassi insegna Archeologia delle Province Romane presso l’Università degli Studi di Milano e ha diretto, insieme a Waleed al-As’ad (figlio di Khaled), la missione archeologica congiunta italo-siriana di Palmira (PAL.M.A.I.S.), che ha operato nel sito dal 2007 al novembre 2010.

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Contenuto dell’opera

– Palmira tra passato, presente e futuro

– Un piemontese a Palmira: Altri viaggi

– Colonne: Costruire una via colonnata

– Zenobia

– Due Zeus e altri dei: Templi, riti, sacerdoti

– Tombe

– Ritratti di famiglia: Nuovi metodi di ricerca

– Carovane

– Vivere nell’oasi

– Palmira oltre Palmira

– Nota bibliografica

A. Muller/E. Lafli (eds.), Figurines de terre cuite en Méditerranée grecque et romaine

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BCH_Supp_54_Livre .indbVol 1: Production, diffusion, étude. École française d’Athènes, in Bulletin de correspondance hellénique, supplément 54 (Paris/Athens, École française d’Athènes 2016). Pp. 517.

 ISBN: 978-2-86958-274-3.

I due volumi, frutto della collaborazione franco-turca tra il Dipartimento di Archeologia dell’Università Dokuz Eylül di Izmir, l’École française d’Athènes e il Centro di Ricerca Halma UMR 8164 dell’Università di Lille 3, Scienze Umane e Sociali, raccolgono gli Atti del Convegno di Izmir (Izmir, 2-6 giugno 2007), finalizzato alla divulgazione ddi una mponente raccolta di nuovi dati sul tema della coroplastica antica.

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Per ordinare il volume:

École française d’Athènes, 6, Odos Didotou, Kolonaki,

GR-10680 Athens.

Tel.: +30.210.367 99 22.

E-mail: marina.leclercq@efa.gr

Hierapolis di Frigia VIII.1-2. Le Attività delle Campagne di Scavo e Restauro 2007-2011

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hierapolisdifrigia_viii_bNell’ambito della collana “Hierapolis di Frigia”, diretta da Francesco D’Andria, è stato ora pubblicato il volume VIII, in due tomi:

F. D’Andria, M.P. Caggia, T. Ismaelli (a cura di), Hierapolis Di Frigia VIII. 1-2 Le Attività delle Campagne di Scavo e Restauro 2007-2011, editore Yayinlari, Istanbul 2016, 911 pp., con illustrazioni in B/n e colore, in italiano con riassunti in turco.

Vol. VIII.1: ISBN 978-605-9680-12-7

Vol. VIII.2: ISBN 978-605-9680-13-4

La pubblicazione, dedicata alla memoria di Maria Pia Rossignani, è stata realizzata con il contributo finanziario del MIUR per il Progetto “Archeologia dei paesaggi in Anatolia: ricerche multidisciplinari a Hierapolis di Frigia e nella regione del Salbakos” (PRIN – Progetti di Rilevante Interesse Nazionale, 2008).

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Archeologia e arte nel Dodecaneso nella tarda antichità

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Kollis figura2Αρχαιολογία και Τέχνη στα Δωδεκάνησα κατά την Ύστερη Αρχαιότητα

Πρακτικά ημερίδας στη μνήμη του Ηλία Κόλλια, Ρόδος 19 Νοεμβρίου 2011

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Atti del Convegno in memoria di Elia Kollias, Rodi 19 novembre 2011,

a cura di N. Zarras, M.I. Stefanakis, Eulimene Series 2, ΜΕΣΟΓΕΙΑΚΗ ΑΡΧΑΙΟΛΟΓΙΚΗ ΕΤΑΙΡΕΙΑ, Rethymno 2014, pp. 220

ISBN 978-618-80666-1-8

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Il volume, dedicato alla memoria di Ilias Kollias ed edito con il contributo della Metropoli di Rodi, che ha finanziato un progetto di ricerca sullo studio dell’archeologia e dell’arte del Dodecaneso nella tarda antichità, raccoglie i contributi presentati al seminario conclusivo, tenutosi a Rodi il 19 novembre 2011. Il programma di ricerca è stato realizzato dal Dipartimento di Studi Mediterranei dell’Università dell’Egeo, in collaborazione con la 4° Eforia alle Antichità Bizantine del Dodecaneso. La scelta di dedicare il volume ad Ilias Kollias, studioso che ha dedicato tutta la vita allo studio e, come Soprintendente, alla salvaguardia della ricchezza monumentale del Dodecaneso, deriva dal fatto che molti dei contributi presentati sono in continuità con la sua stessa linea di ricerca, che spaziava dall’archeologia, alla storia dell’arte, alla numismatica.

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Σοφία άδολος . Τιμητικός τόμος για τον Ιωάννη Χρ. Παπαχριστοδούλου

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Immagine copertina περ σιτο(Scritti in onore di Ioannis Chr. Papachristodoulou)

Υπουργείο Πολιτισμού και Αθλητισμού / Αρχαιολογικό Ινστιτούτο Αιγαιακών Σπουδών

Ministero della Cultura e dello Sport / Istituto Archeologico di Studi Egei

Rodi 2014 – ISBN 978-618-81342-1-8

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A cura di Pavlos Triandaphyillidis, è stato edito nel 2014 un volume di scritti in onore di Ioannis Chr. Papachristodoulou, già Eforo della 22° Eforia Preistorico-classica del Dodecaneso. Il ricco volume (630 pp.) raccoglie 34 contributi a carattere epigrafico e archeologico per la massima parte riguardante le isole del Dodecaneso.

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Archeologia protobizantina a Kos. La città e il complesso episcopale

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Copertina per sito def.a cura di Isabella Baldini e Monica Livadiotti

Collana DiSCi 6, Bononia University Press, Bologna 2015, pp. 1-537

ISSN 2284-3523, ISBN 978-88-7395-991-5

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Nel 2011 è stato pubblicato nella Collana “Studi e Scavi” dell’ex Dipartimento di Archeologia il volume sulle ricerche nell’area suburbana di S. Gabriele (Archeologia proto bizantina a Kos. La basilica di S. Gabriele, a cura di Isabella Baldini e Monica Livadiotti), frutto delle ricerche effettuate tra il 2006 e il 2009 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari.

A quel lavoro si aggiunge ora questo volume che si incentra sulla topografia urbana di Kos attraverso una serie di contributi che consentono di comporne il quadro complessivo durante la tarda antichità. Si conferma in questo modo l’immagine di una città che mantiene un notevole tono urbano sia per estensione che per impegno monumentale. Nel volume si pubblicano i risultati delle campagne archeologiche, di rilievo e studio, effettuate tra il 2007 e il 2013 nell’area delle Terme Occidentali, dove dall’età giustinianea si impianta un nuovo e ampio complesso episcopale in uso fino all’VIII secolo. Si è voluto cercare di contestualizzarne lo sviluppo considerando il rapporto con il pregresso (il ginnasio ellenistico e le grandi terme dei quartieri occidentali) e con il contesto insediativo di riferimento.

Le ricerche, condotte in modo interdisciplinare sempre in collaborazione tra il DiSCi dell’Università di Bologna “Alma Mater” e il DICAR del Politecnico di Bari, sono state svolte in accordo con l’Eforia alle Antichità del Dodecaneso (Rodi). I risultati conducono a nuovi apporti metodologici con particolare riguardo all’analisi della stratigrafia muraria e dei materiali, al rilievo come passaggio conoscitivo, fino ai progetti di fruizione delle aree archeologiche. L’opera è completata da una estesa bibliografia e dagli abstract in inglese di tutti i singoli contributi.

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Per acquistare il volume: http://www.buponline.com/ita/home.asp

Cultes et sanctuaires de l’île de Cos

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Le culte des mortsAutore:  Stéphanie Paul

Kernos, Supplément 28, 2013, pp. 442, 12 illustrazioni, 2 carte.

ISBN : 978-2-87562-029-3

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Nel 366 a.C. , le diverse comunità dell’isola di Kos, nelle Sporadi meridionali,  si riuniscono tramite sinecismo in una sola città, localizzata sulla punta nord-orientale dell’isola, in una posizione strategicamente ed economicamente più vantaggiosa, di fronte alle coste della Caria. Questo cambiamento ha profondamente influenzato il panorama religioso dell’isola, determinando la riorganizzazione e riconfigurazione del pantheon e dei culti. Tramite un sapiente mélange tra religioni nuove e tradizioni ancestrali, questa riforma ha permesso ad una comunità di formazione recente la coesione di una identità religiosa condivisa. La registrazione su epigrafe di numerose disposizioni cultuali e l’importante attività edilizia nei santuari sono proseguite a Kos almeno fino al I secolo a.C., attestando la vitalità della religione in questa città durante il periodo ellenistico. L’abbondanza di testi documentari fa di Kos un luogo ideale per studiare le pratiche religiose degli antichi greci e interpretarne il politeismo a livello locale, illustrando la ricchezza, la complessità e la dinamica di un pantheon regionale.

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Per altre informazioni: http://www.kernos.ulg.ac.be/supplements/paul_2013.html

Il tempio di Ercole a Sabratha. Architettura e contesto urbano

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copertina ridottaAutore: Sergio Aiosa

Monografie di Archeologia Libica XXXIII, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2012, pp. 232, ill. 209 b/n, 28 tav. f.t.

ISBN 978-88-8265-771-0

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Si tratta dell’importante edizione del complesso templare di Ercole a Sabratha (Libia), di notevole interesse per la conoscenza dell’architettura dell’Africa romana del II-III sec. d.C. L’edificio, già identificato da Giacomo Guidi nel 1935 ma completamente messo in luce da Giacomo Caputo a partire dal 1938, situato nell’insula 7 della Regio V di Sabratha, è costituito da un recinto porticato al centro del quale si trova il tempio, secondo una tipologia, quella del templum cum porticibus, che, seppure diffusa anche in altre zone dell’Impero, è molto ben attestata nell’area. Lo studio si Sergio Aiosa, dedicando maggiore attenzione alla consistenza architettonica del complesso e al suo rapporto con l’impianto urbano, va a completare una precedente edizione, a firma dello stesso Caputo con F. Ghedini (Monografie di Archeologia Libica XIX, 1984), studio per lo più dedicato all’importante ciclo di pitture parietali che decorano le pareti perimetrali interne delle due absidi terminali dei portici laterali.

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Link all’editore: http://www.lerma.it/frSchedaTitolo.php?key=00012430