scarica l’articolo in formato .pdfAncora qualche nota su arma fulgentia e relativi destinatari tra Italia meridionale ed Etruria

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La recente rilettura integrale di un contesto funerario etrusco di tarda età ellenistica collocabile nelle pertinenze dell’antico ager Clusinus orientale (voc. Sigliano), condotta da chi scrive in collaborazione con Visual Computing Lab – ISTI CNR (Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione-CNR di Pisa) e Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria di Perugia, offre l’opportunità di compiere alcune riflessioni a margine della realtà archeologica stricto sensu, che inducono a valutare diversi registri interpretativi. In questa sede l’attenzione si concentrerà in particolare sui richiami culturali evocati dal reperto più prezioso della sepoltura principale dell’ipogeo I: un elmo frigio di eccellente fattura, originariamente in bronzo dorato, pregiato prodotto di fabbrica sud-italica (tarantina?), la cui presenza nella deposizione, a partire dalla provenienza “esotica” e dalla datazione ben anteriore al contesto di rinvenimento, suscita interrogativi di vario tenore, ed invita a cercare risposte plurali in un ambito di sovrapposizioni geografiche, cronologiche e semantiche allargate, che impongono di reinnestare l’opera nel tessuto storico e produttivo che l’ha generata.

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A new comprehensive study concerning an Etruscan burial site of the late Hellenistic age, in the ancient area of eastern ager Clusinus, carried out by the author in collaboration with Visual Computing Lab of ISTI-CNR (Institute for Computer Science and Technologies of the National Research Council – Pisa, Italy) and the National Archaeological Museum of Umbria in Perugia, offers an opportunity for some reflections on the sidelines of the archaeological context stricto sensu, leading us to evaluate different layers of meaning. In particular, this paper focuses on cross-references and suggestions evoked by an exquisite Phrygian bronze helmet, the most precious item found in the innermost room of the tomb I in Sigliano: an excellent product of the south-Italic (Tarentine?) metallic craftsmanship, whose “exotic” origin raises many questions of a geographical, chronological and semantic nature, and requires to place the object back within the historical setting that generated it.