scarica l’articolo in formato .pdfConsiderazioni in margine ad un deposito con resti di pasto dal Thesmophorion di Bitalemi a Gela

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Albertocchi2

Nel 1967 venne scoperto nel santuario demetriaco di Bitalemi a Gela un deposito comprendente 24 vasi, lasciati apparentemente sul posto in modo casuale. Sotto al vasellame si conservavano due pietre arrossate dal fuoco e resti ossei di un suino. Il rinvenimento, sia pure reso noto in forma preliminare, viene tuttora spesso citato come uno dei più chiari esempi di deposizione rituale dei resti di un banchetto. In occasione della pubblicazione complessiva dello scavo e dei materiali del livello arcaico di frequentazione del santuario, si propone in questa sede una lettura accurata del deposito, che mira a definirne la cronologia e il significato nel contesto generale dello scavo. Prendendo spunto dal singolare rinvenimento si condurranno delle osservazioni relative al modo di svolgimento dei pasti rituali nel santuario, considerando l’identità e il possibile numero di partecipanti, oltre al consumo alimentare attestato dal banchetto stesso, in particolare in relazione al culto tributato nell’area sacra.

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In 1967 it was brought to light in the demetriac sanctuary of Bitalemi at Gela a significant deposit comprising 24 vessels, apparently left in place randomly. Under the pottery they were kept two stones reddened by fire and some bones of a pig. The discovery, known only by preliminary records, is still often quoted as a one of the clearest examples of ritual deposition of the remains of a banquet. On the occasion of the final publication of the excavation and findings of the archaic level of attendance of the sanctuary, it is proposed here an accurate reading of the deposit, which aims to define its date and significance in the overall context of the excavation. Taking a cue from this unique discovery will be lead some observations related to the way of carrying out ritual meals in the sanctuary, considering the identity and the possible number of participants, as well as food consumption attested by the banquet itself, particularly in relation to the worship paid in sacred area