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Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: Pompei

La cloaca della valle stabiana a Pompei: struttura, funzione e cronologia di un apparato del sistema di smaltimento delle acque meteoriche e reflue della città tardo-sannitica e romana

Autore: F. Giletti

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Lo studio del sistema di smaltimento di Pompei, e in particolar modo del settore centro-meridionale della città, ha messo in evidenza la forte complementarità tra la pianta urbana e la regimentazione delle acque reflue, aspetti fortemente integrativi ed essenziali ai meccanismi di funzionamento della città stessa. Se nella diacronia dello sviluppo urbano della città l’attenzione alla regimentazione e allo smaltimento delle acque rimane uno dei presupposti dell’evoluzione urbanistica ed architettonica di Pompei, la migliore soluzione a tale necessità viene raggiunta a partire dagli ultimi anni del II a.C. è questo il momento in cui a Pompei, in occasione di un ampio programma di rinnovamento edilizio che investe l’intero spazio urbano, risultano applicati complessi sistemi di convogliamento sotterraneo funzionali all’evacuazione extra moenia delle acque. In tale quadro il manufatto più eloquente e maggiormente esemplificativo risulta essere l’ampio collettore della valle stabiana, del quale per la prima volta in questa sede si presentano sia uno studio storico-archeologico complessivo sia un’analisi sistematica della struttura e dei suoi annessi, a partire dal suo avvio, lungo la via dell’abbondanza, fino al punto di evacuazione, individuato tra il Quadriportico dei Teatri e il Foro Triangolare.

The study of the disposal system of Pompeii, and especially of the central-southern sector of the city, has shown the strong complementarity between the urban plan and the wastewater regulation. These aspects are strongly integrative and essential to the functioning mechanisms of the city itself. In the diachrony of the urban development of the city, the attention for the regulation and disposal of waters always remains one of the prerequisites of the urban and architectural evolution of Pompeii. The best solution to this need is reached starting at the end of the II century B.C. During a wide program of building renovation of the entire urban space of Pompeii, complex underground conveyance systems, functional to the extra moenia evacuation of waters, are built. In such a framework, the most eloquent and most illustrative artifact turns out to be the wide collector of the Stabian valley. For the first time we present here both an overall historical-archaeological study and a systematic analysis of the structure and its annexes, starting from its inception, along the via dell’Abbondanza, to the point of evacuation, identified between the Quadriportico dei Teatri and the Foro Triangolare.

Su un rilievo greco da una caupona pompeiana

Autore: D. Russo

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Sulla base delle sue caratteristiche tecniche e della documentazione d’archivio, l’articolo esamina nuovamente un rilievo rinvenuto a Pompei negli anni Cinquanta, durante gli scavi della Regio I, ma pubblicato solo nel 2018. Si propone che il pezzo venga dalla Grecia, dove in origine doveva forse essere il blocco di coronamento di una struttura, come una piccola base. Una volta scolpito, verosimilmente in età ellenistica, con due figure di intellettuali, deve essere stato adattato ed esposto più volte, in Grecia e a Pompei. In quest’ultima città, nella sua fase finale, deve aver decorato non una casa, come precedentemente proposto, ma una caupona, dove potrebbe aver contribuito, insieme ad altri arredi, alla vegetazione e ai poemi dipinti sulle pareti, a richiamare l’idea un paesaggio bucolico.

Based on its technical characteristics and archival documentation, the article re-examines a relief discovered in Pompeii in the 1950s during the excavations of Regio I but only published in 2018. The hypothesis advanced here is that the piece originates from Greece, where it may have originally served as the crowning block of a structure, such as a small base. The relief, depicting two intellectuals, was likely carved during the Hellenistic period, and later adapted for display in both Greece and Pompeii. In its final phase in the latter city, it likely did not decorate a house, as previously proposed, but instead adorned a caupona. There, it might have contributed, alongside other furnishings, the vegetation and poems painted on the walls, to evoke an image of a bucolic landscape.

Nuovi dati sull’area occidentale del Foro civile di Pompei

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Il presente contributo ha l ‘obiettivo di contribuire alla redazione di una periodizzazione organica dell’intero complesso monumentale del Foro civile di Pompei, attraverso lo studio storico ed architettonico di una delle aree meno indagate della piazza individuata nel settore occidentale, compresa tra il santuario di Apollo ed i magazzini dei granai. L’edificio, ad oggi praticamente inedito, rappresenta un’importante testimonianza dell’architettura in tufo che caratterizza una delle fasi più significative dell’intero spazio forense. L’analisi architettonica e costruttiva dell’edificio oltre a fornire importanti informazioni circa l’evoluzione di tutto il settore occidentale del foro, ha condotto al riconoscimento di una scuola locale di lavorazione del tufo di Nocera attiva tanto a Pompei quanto nei centri limitrofi offrendo strumenti preliminari ma innovativi di lettura sistematica dell’architettura di questo periodo a scala cittadina e territoriale.

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This paper aims to contribute to the compilation of a consistent periodization of the entire monumental complex of the civil forum of Pompeii, through the historical and architectural study of one of the least explored areas of the square located in the western sector, between the sanctuary of Apollo and the granary. The building, whose date is almost unknown, represents an important proof of the architecture built in tuff stone that characterizes one of the most significant phases of the entire forensic area. The architectural and structural analysis of the building in addition to providing important information about the evolution of the entire western sector of the forum, has led to the recognition of a local workshop in Nucera dealing with the manufacturing of the tuff, which was so active in Pompeii as in the neighboring centers. The analysis also offered preliminary but innovative tools allowing a systematic interpretation of the architecture of this period concerning both the city and its territory.

Archeologia e rischio sismico

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dagostino.

Recentemente alcune circolari ministeriali hanno esteso l’applicazione delle vigenti normative relative al rischio sismico ai beni archeologici. Questa indicazione si manifesta abbastanza impropria perché le linee guida redatte dal MIBAC sono strutturate per l’edilizia monumentale e non per quella allo stato di rudere che non solo è soggetta ad una ben diversa fruizione, ma che ha anche peculiari esigenze di conservazione. La nota, nell’evidenziare le particolarità del costruito archeologico, suggerisce un diverso atteggiamento culturale che, pur nel rispetto della sicurezza dei visitatori, eviti interventi poco rispettosi della storia materiale del costruito antico, compromettendone il valore di monumento-documento.

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Some Italian MIBAC (Italian Minister for cultural heritage) memoranda apply to the archaeological sites the same seismic rules used for buildings. That appears incorrect because the state of ruin is subject to a quite different use, but also has the peculiar needs of conservation. Starting from the idea that the “archaeological built heritage” has an artistic or monumental standing and it may also represent a simple attestation of aspects of human activity in the past, this paper suggests a different cultural attitude aimed to simultaneously respect the safety of visitors and avoid actions disrespectful of the material history of the ancient built.