Back to Top

Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: santuari

Una città nella città. Forma e funzione delle acropoli nelle colonie greche d’Occidente: i casi di Cuma, Siracusa, Taranto e Neapolis

Autori: V. Parisi, A. Averna, M. Crisci, R. Perrella

Scarica l’articolo in formato .pdf: Una città nella città. Forma e funzione delle acropoli nelle colonie greche d’Occidente: i casi di Cuma, Siracusa, Taranto e Neapolis

Il contributo presenta i risultati preliminari della ricerca svolta nell’ambito del progetto “AKROMA. Akropolis of Magna Graecia. A critical “top-down” view on Landscape, Architecture and Cult Network in the Western Greek Colonies” – Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”. A partire da quattro siti chiave accuratamente selezionati (Cuma, Siracusa, Taranto, Neapolis), il tema delle acropoli nelle colonie greche di Magna Grecia e Sicilia, finora mai analizzato in modo sistematico in letteratura, è stato affrontato in una riflessione di ampio respiro volta a individuare possibili modelli e declinazioni del concetto in chiave greco-occidentale. Luoghi enfatici e strategici per caratteristiche morfologiche e orografiche, le acropoli si configurano come vere e proprie “città nella città”: si tratta, infatti, di spazi definiti e separati, naturalmente difesi ma allo stesso tempo proiettati verso l’esterno (il mare, la città bassa, l’entroterra), caratterizzati da funzioni specifiche, sempre di carattere pubblico, collettivo, rappresentativo. Il loro ruolo, concreto e simbolico, si sviluppa intorno a due principali poli funzionali, quello religioso – in quanto sedi dei templi legati ai più importanti e antichi culti cittadini – e quello politico/militare – particolarmente enfatizzato in età ellenistica, in concomitanza con lo sviluppo delle tecniche poliorcetiche. Grazie alla rilettura complessiva dei dati archeologici e all’emancipazione dai modelli della madrepatria, le acropoli coloniali possono così ritrovare spazio e significato nella storia urbanistica delle poleis d’Occidente.

The paper presents the preliminary results of the research project “AKROMA. Akropolis of Magna Graecia. A critical ‘top-down’ view on Landscape, Architecture and Cult Network in the Western Greek Colonies” – University of Campania “L. Vanvitelli”. Starting from four carefully selected key sites (Cumae, Syracuse, Taranto, Neapolis), the theme “acropolis” in the Greek colonies in Magna Graecia and Siciliy, which had been never investigated systematically before, has been object of a wide-ranging analysis, whose goal was to identify its peculiarities from a specific Western Greek point of view. Emphatic and strategic places due to their morphological and orographic features, acropolises are arranged as “city within a city”: they are well-defined and separated areas, protected by natural defenses, which at the same time projected outwards (the sea, the lower city, the hinterland) and were always characterized by public, collective and representative functions. Their role, both concrete and symbolic, developed around two main functional poles, the religious one (as the site of the oldest city temples) and the political/military one (particularly emphasized with the development of polyorcetic techniques in the Hellenistic age). Thanks to the comprehensive reinterpretation of archaeological data and the emancipation from the motherland models, colonial acropolises can thus regain space and significance in the urban history of the Western Greek poleis.

Gli strumenti per l’attività tessile in contesti sacri e rituali: il caso della Sicilia in età arcaica

Autore: G. Longhitano

Scarica l’articolo in formato .pdf: Gli strumenti per l’attività tessile in contesti sacri e rituali: il caso della Sicilia in età arcaica

Gli strumenti per la produzione tessile sono spesso presenti in contesti legati alla sfera cultuale a partire dal primo millennio a.C. in Italia. Le modalità di deposizione e la loro funzione variano da contesto a contesto e non sono sempre di facile interpretazione. Uno studio comprensivo degli strumenti per la tessitura in Sicilia non è stato finora condotto, non solo a causa della carenza di documentazione attualmente disponibile, ma anche perché considerati oggetti di categoria minore all’interno dei contesti sacri. Questo contributo si pone  l’obiettivo di riflettere sul significato della loro presenza in aree rituali e cultuali e sulle modalità di deposizione, attraverso una revisione delle evidenze più emblematiche provenienti dalla Sicilia arcaica. Inoltre, esso intende arricchire il quadro della documentazione attraverso l’analisi di due contesti a Lipari ed a Himera, che sono stati recentemente oggetto di un riesame del materiale.

Textile tools have been found frequently in contexts related to cults from the 1st millennium BCE in Italy. The way in which they are deposited varies massively and their interpretation is often unclear. A comprehensive study on textile implements in sacred areas in Sicily is still lacking, not only because of the meagre data available, but also because they have often been perceived as a minor archaeological category. This paper attempts to reflect on their significance within cult contexts and summarises the most emblematic evidence in Archaic Sicily. Also, this paper aims to enhance our understanding by adding new data from Lipari and Himera, which have recently been analysed.