Autore: Roberto D. Melfi
Scarica l’articolo in formato .pdf: Prime riflessioni sul commercio del vino cretese nel Golfo di Napoli attraverso la “rilettura” di tre tituli picti dalla Taberna vasaria di Ercolano
All’inizio del 1932 fu rinvenuto a Ercolano un gruppo di trentatré anfore cretesi di tipo AC4, caratterizzate dalla presenza di iscrizioni riconducibili a uno stesso nome abbreviato. Tra queste iscrizioni, inizialmente pubblicate come recanti tutte il medesimo testo, una in particolare (CIL IV 10893) ha dato origine a successive letture e interpretazioni discordanti. Grazie a una nuova analisi diretta delle tracce inscritte ancora visibili, è stato possibile rileggere con maggiore accuratezza tre iscrizioni, confermando l’editio princeps di M. Della Corte e restituendo con certezza almeno la formula K. K. ΖΩ, oltre che a individuare alcune lettere finora non riconosciute. Questa nuova proposta di lettura, sebbene minima, apre ulteriori prospettive sull’identificazione del personaggio, sulla produzione delle anfore e sul commercio del vino cretese a Ercolano. Il contributo intende pertanto aggiornare il quadro epigrafico e proporre una prima riflessione sulle implicazioni storico-economiche di tale dato.
In early 1932, a group of thirty-three Cretan amphorae of the AC4 type was discovered in Herculaneum, characterized by inscriptions referring to the same abbreviated name. Among these inscriptions, initially published as bearing identical texts, one in particular (CIL IV 10893) has led to differing subsequent readings and interpretations. Through a new direct examination of the still-visible inscribed traces, it has been possible to achieve a more accurate rereading of at least three inscriptions, essentially confirming M. Della Corte’s editio princeps and securely restoring the formula K. K. ΖΩ, along with identifying previously unrecognized letters. Although minimal, this new reading opens fresh avenues for identifying the individual involved, understanding the production context of these amphorae, and exploring the trade of Cretan wine in Herculaneum. Therefore, this paper aims to update the epigraphic evidence and present a preliminary reflection on its historical and economic implications.




