Autore: H. Catania
Scarica l’articolo in formato .pdf: Gesti votivi e spazi pubblici: due depositi dall’area del teatro di Agrigento
Le ricerche nell’area teatrale di Agrigento, condotte dall’Università di Catania e dal Politecnico di Bari in collaborazione con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, hanno restituito dati significativi sul rapporto tra architettura, ritualità e pratiche votive. In particolare, l’attenzione si concentra su due depositi votivi rinvenuti in settori diversi del teatro. Il primo, scoperto tra ottobre 2017 e febbraio 2018 nella porzione sud-occidentale, è interpretato come esito di un rito di fondazione, probabilmente connesso a libagioni e offerte rituali. Il secondo deposito, emerso nel 2021-2022 nel settore occidentale e associato a una monumentale krene, potrebbe rappresentare un rito di abbandono. Entrambi i depositi documentano l’uso deliberato dello spazio per atti simbolici, indicando continuità rituale tra fondazione e dismissione. L’analisi comparata dei depositi evidenzia la funzione dei materiali votivi come strumenti di mediazione tra architettura, ritualità e memoria collettiva, in cui le dinamiche cultuali si intrecciano con la costruzione e trasformazione dello spazio. Lo studio di questi depositi offre nuove chiavi interpretative per comprendere le pratiche religiose antiche e il ruolo simbolico dell’architettura nel contesto rituale.
Research in the theatrical area of Agrigento, conducted by the University of Catania and the Polytechnic of Bari in collaboration with the Archaeological and Landscape Park of the Valley of the Temples, has provided valuable insights into the relationship between architecture, rituality, and votive practices. Focus is placed on two votive deposits from different sectors of the theatre. The first, discovered between October 2017 and February 2018 in the southwestern sector, is interpreted as the result of a foundation ritual, likely involving libations and offerings. The second, uncovered in 2021-2022 in the western sector, may represent an abandonment ritual. Both deposits illustrate deliberate symbolic use of space, indicating continuity between foundation and decommissioning. Comparative analysis highlights votive materials as mediators between architecture, rituality, and collective memory. These findings offer new interpretive perspectives on ancient religious practices and the symbolic role of architecture in ritual contexts.
Gli strumenti per la produzione tessile sono spesso presenti in contesti legati alla sfera cultuale a partire dal primo millennio a.C. in Italia. Le modalità di deposizione e la loro funzione variano da contesto a contesto e non sono sempre di facile interpretazione. Uno studio comprensivo degli strumenti per la tessitura in Sicilia non è stato finora condotto, non solo a causa della carenza di documentazione attualmente disponibile, ma anche perché considerati oggetti di categoria minore all’interno dei contesti sacri. Questo contributo si pone l’obiettivo di riflettere sul significato della loro presenza in aree rituali e cultuali e sulle modalità di deposizione, attraverso una revisione delle evidenze più emblematiche provenienti dalla Sicilia arcaica. Inoltre, esso intende arricchire il quadro della documentazione attraverso l’analisi di due contesti a Lipari ed a Himera, che sono stati recentemente oggetto di un riesame del materiale.