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Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: anastilosi

Il Santuario ellenistico romano di Agrigento: ragioni, principi e metodi per una proposta di anastilosi

Autore: V. Santoro

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A partire dal 1988 l’area a Nord del Poggio di San Nicola, nel cuore della città antica di Agrigento fu oggetto di sistematiche campagne di scavo guidate da Ernesto De Miro. Nel corso di queste indagini, condotte fino al 2005-2006 è stato messo in luce un piazzale porticato con un edificio templare al centro. L’équipe del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura (DICAR) del Politecnico di Bari, in accordo con l’Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, a partire dal 2012 ha avviato una revisione critica delle ricerche pregresse per lo studio delle aree monumentali di Agrigento presso l’agorà superiore, anche ai fini della sua valorizzazione. Le nuove indagini, che hanno permesso di chiarire la configurazione architettonica e le differenti fasi di vita del complesso porticato a Nord dell’agorà, hanno altresì fornito dati utili all’avanzamento di un’ipotesi di anastilosi per una porzione del portico settentrionale curata da chi scrive. In questo contributo si intende porre l’attenzione sul percorso metodologico interdisciplinare che dallo scavo ha condotto, su basi scientifiche e filologiche, ad una proposta progettuale di ricostruzione mirata alla valorizzazione di un monumento e di un’area a cui si è inteso restituire la centralità che la caratterizzava in antico anche negli attuali percorsi di visita del Parco.

Since 1988, systematic archaeological excavations directed by Ernesto De Miro were carried out in the area located north of Poggio di San Nicola, situated in the center of the ancient city of Agrigentum. During these researches, implemented until 2005-2006, a porched square dominated by a temple was brought to light. The team of the Department of Civil Engineering Sciences and Architecture (DICAR) of the Polytechnic of Bari, in accordance with the Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, starting from 2012, initiated a critical revision of the previous investigations concerning the study of the monumental areas next to the upper agora of Agrigentum, also with the aim of enhancing them. The new researches, that contributed to clarify the architectural arrangement and the several phases of the porched complex North of the agora, provided useful data for the proposal of an anastylosis for a portion of the northern porch, to be coordinated by author of the present paper. This contribution aims to stress the interdisciplinary methodology that, from the archaeological excavation, led, on scientific and philological bases, to propose a project for an overall reconstruction to enhance a monument and an area whose original ancient centrality is going to be reestablished again in the current guided tours of the Parco.

Criteri di reintegrazione strutturale nel restauro dei monumenti dell’Acropoli di Atene. Problemi metodologici e scelte progettuali

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karanassosCon la relazione “Criteri di reintegrazione strutturale nel restauro dei monumenti dell’Acropoli di Atene. Problemi metodologici-Scelte progettuali” vengono dispiegati i criteri in base ai quali si decide di procedere alla reintegrazione delle membrature architettoniche che vengono utilizzate nell’attuale restauro dei monumenti dell’Acropoli di Atene. Dopo un breve excursus storico dei restauri precedenti e una breve presentazione dei principi dei restauri odierni, prendendo in esame il restauro dei Propilei, la presente relazione ha cercato di sintetizzare questi criteri in cinque grandi categorie. Queste vengono illustrate attraverso esempi caratteristici di interventi ai Propilei degli ultimi dieci anni, nei quali emergono chiaramente sia i problemi metodologici che le scelte progettuali.

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With the paper “Criteria of structural supplementation in the restoration of the monuments of the Athenian Acropolis. Methodological problems and design choices” there will be a discussion of the criteria on the basis of which the procedure of supplementing the architectural members is decided. After a brief historical presentation of the previous restoration projects and a brief examination of the restoration principles followed today, these criteria are grouped in five main categories taking as an example the Propylaia restoration. These categories are illustrated with characteristic examples from the interventions at the Propylaia in the last ten years, through which both the methodological problems and the design choices emerge.

The recent intervention programs on the monuments of the Athenian Acropolis

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eleutheriouUn esteso programma di restauro dei monumenti dell’Acropoli ateniese è in corso dal 1975. Il progetto è realizzato dal Ministero ellenico della Pubblica Istruzione e degli Affari Religiosi, Cultura e Sport, al fine di attenuare gli effetti di gravi problemi dovuti a cause naturali (ad esempio terremoti) o antropiche (ad esempio incendi, bombardamenti o restauri precedenti). Gli interventi rispettano lo spirito della “Carta di Venezia” e seguono il principio della reversibilità. Gli sforzi si concentrano su come mantenere la forma costruttiva originale dei monumenti. Il marmo nuovo è utilizzato per quelle integrazioni necessarie a garantire la stabilità strutturale degli edifici, mentre grappe e tenoni in ferro vengono sostituiti da elementi di rinforzo in titanio. I rilievi e le sculture antiche vengono rimossi e trasferiti al Museo dell’Acropoli e sostituite da calchi in pietra artificiale. Frammenti architettonici sparsi riconosciuti come appartenenti ai monumenti vengono ripristinati nella loro originale o una posizione corrispondente. L’articolo illustra i recenti programmi di intervento sui progetti in corso presso i Propilei e il Partenone.

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An extended restoration program of the Athenian Acropolis monuments has been in progress since 1975. The project is carried out by the Hellenic Ministry of Education and Religious Affairs, Culture and Sports in order to alleviate the effects of serious problems due to natural causes (i.e. earthquakes) or human activities (i.e. fires, bombardments or earlier restorations). The interventions are complied with the spirit of the “Charter of Venice” and follow the principle of reversibility. Effort focuses on keeping the original construction form of the monuments. New marble is used for supplements only to ensure the structural stability of the buildings, while iron clamps and dowels are being replaced by reinforcements made of titanium. The authentic reliefs and sculptures are removed and transferred to the Acropolis Museum and replaced by casts in artificial stone. Scattered architectural fragments recognized as belonging to the monuments are reset in their original or a corresponding position. The paper focuses on the recent intervention programs on the projects underway at the Propylaia and the Parthenon.

Gli interventi degli anni ’90 del xx secolo. Il restauro dei templi di Paestum. Un caso di restauro interdisciplinare: i restauri finanziati con i fondi F.I.O.

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martinesIl restauro dei templi di Paestum è stato attuato a partire dal 1995 seguendo un progetto interdisciplinare ideato da Alessandra Melucco Vaccaro
e Giuliana Tocco, in base al quale il restauro deve prevedere anche le successive fasi di manutenzione. I lavori, finanziati con le risorse del Fondo
Investimenti per l’Occupazione (F.I.O.) e diretti dall’Autore nel periodo 1995-2000, preceduti da indagini preliminari ad opera dell’Istituto Centrale
del Restauro, consentirono di orientare il progetto esecutivo sui tre templi, individuando le cause del degrado e, a grandi linee, i trattamenti conservativi
da adottare. Il risultato è stato la definizione di una sorta di “protocollo per la conservazione del manufatto e della area archeologica”, per allora
innovativo, che conserva ancora oggi un grande significato, dal momento che il restauro dei templi non è stato un risultato personale di un singolo
specialista e neppure la somma aritmetica degli apporti delle diverse discipline, è invece un risultato corale.

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The restoration of the temples of Paestum was carried out following an interdisciplinary project designed by Alessandra Melucco Vaccaro and Giuliana
Tocco, according to which the restoration must also provide for the subsequent maintenance. The work, financed by the resources of the Investment
Facility for Employment (FIO) and directed by the Author during the period 1995-2000, was preceded by preliminary investigations by the Central
Institute of Restoration and allowed to direct the executive project on the three temples, identifying the causes of deterioration and, in large lines, the
conservative treatments to be taken. The result was the definition of a “protocol for the preservation of buildings and archaeological areas”, in those years
rather innovative, which still has a great significance, since the restoration of the buildings was not the result of a single specialist, neither the arithmetic
sum of the contributions of different disciplines, it is instead the result of a choral ensemble

Il tempio romano dell’Asklepieion di Kos: nuovi dati per la sua anastilosi

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Il contributo ripercorre la scoperta dell’Asklepieion di Kos da parte dei tedeschi R. Herzog e P. Schazmann, le indagini svolte dalla missione archeologica italiana ed il programma di interventi dell’archeologo L. Morricone e dell’architetto M. Paolini, al fine di presentare il tempio romano della IIa Terrazza nelle sue diverse fasi, di cui l’ultima risultato della parziale realizzazione del progetto di anastilosi di M. Paolini, noto attraverso i disegni autografi. Durante le due missioni di ricerca in situ svolte dall’autrice si è potuto effettuare la catalogazione ed il rilievo dei frammenti architettonici del tempio romano, che hanno condotto alla restituzione, bidimensionale e tridimensionale, del tempio e dell’Asklepieion, anche attraverso un ampliamento ed una revisione critica delle ricerche precedentemente svolte. Si presenta infine la ricostruzione virtuale di un nuovo progetto di anastilosi del tempio, elaborata proprio grazie ai risultati della catalogazione dei frammenti, della ricostruzione grafica digitale, bidimensionale e tridimensionale, e dell’analisi tecnico-costruttiva, oltre che morfologica, utilizzata come strumento di verifica e sintesi della ricerca svolta.

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The contribution retraces the discovery of the Asklepieion of Kos conducted by the Germans Rudolf Herzog and Paul Schazmann, the investigations by the Italian Archaeological Service and, above all, the restoration work made by the archaeologist Luigi Morricone and the architect Mario Paolini, in order to present the Roman temple on the second terrace. This restoration study is described in its different phases, till the last partial realization of the anastylosis, known through the original drawings. During the activity carried out on the site, the author, with new surveys and with the complete catalogue of architectural fragments belonging to the Roman temple of the Asklepieion, has been in position to make the restitution of the building in two-dimensional and three-dimensional visions, verified also through the extensive critical review of the researches previously undertaken.
Finally, the author presents the virtual reconstruction of a new anastylosis project of the Roman temple, developed on the basis of the results of the catalogue of the fragments, the reconstruction through the traditional and digital graphics, the analysis and technical construction, as well as the morphological studies, used as a verification tools and synthesis of the research.

The Acropolis of Lindos: the work of redesigning and enhancing the archaeological site

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Il progetto di sistemazione d’area e valorizzazione del sito archeologico dell’acropoli Lindos è iniziato nel 2001, nell’ambito del progetto generale di restauro dei monumenti condotto dal Ministero della Cultura e Turismo di Grecia. Tra i problemi più importanti da affrontare è stato quello della definizione dei percorsi attraverso la zona archeologica per i visitatori (più di 2500 presenze giornaliere), e la difficoltà oggettiva di identificare i piccoli monumenti, come gli ex-voto offerti alle divinità, e le iscrizioni, all’epoca degli scavi rinvenute sparse in tutta l’area.
Tra le priorità è stato quindi l’approfondimento di uno studio progettuale che potesse pervenire ad una accurata sistemazione d’area, previa catalogazio-ne di tutti gli elementi litici pertinenti all’arredo santuariale (circa 2000). Quest’ultima attività ha condotto all’identificazione di 421 delle iscrizioni segnalate al tempo degli scavi e anche alla localizzazione e associazione di più di 113 monumenti votivi e architettonici inediti.
Le finalità del progetto di valorizzazione sono state quindi le seguenti:
– Ottimizzazione dei percorsi seguiti dai visitatori , organizzati in modo da facilitare durante la visita il riconoscimento dei diversi monumenti.
– La protezione e la valorizzazione dei monumenti minori presenti nell’area santuariale.
– La protezione dei materiali sparsi e la loro identificazione mediante catalogazione.
Il progetto, approvato dal Consiglio Archeologico Centrale (KAS) del Ministero della Cultura, è stato realizzato nel periodo 2006-2009.

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The project of redesigning and enhancing the archaeological site of the Lindos Acropolis began in 2001, within the context of the restoration works of the monuments carried out by the Hellenic Ministry of Culture and Tourism. The most important problems that had to be confronted concerned the visitors pathways through the monument (up to 2500 visitors daily), and the existing difficulty in identifying smaller monuments, like anathimata (offerings to the gods) and inscriptions found scattered all around the place since the time of the excavations.
What became a necessity in order to implement the study was the composition of an accurate designing site plan and the recording of every scattered stone findings (about 2000). This recording enabled the identification of 421 inscribed stones with the list produced by the archaeologists who had excavated the site and also the location and association of more than 113 unpublished sections with architectural and votive monuments of the site.
The goals of the redesigning and enhancing project were the following:
– To optimize the routes the visitors followed and help them recognize the monuments of the site by following specific pathways.
– T o protect and promote the smaller monuments of the archaeological site.
– To protect and highlight the scattered material by classifying it.
The study has been approved by the Hellenic Central Archeological Council (KAS) in 2006 and realized during the period of 2006-2009.